I materiali dell'architettura
Buoni, puliti e giusti
Impiego della paglia in edilizia: l'evoluzione della tecnica
Le tradizioni locali si intrecciano alle nuove tecnologie
L’impiego della paglia in edilizia si è evoluto notevolmente: partendo da intonaci e manti di copertura, fino ad arrivare (nella seconda metà del 1800) alle prime pareti in ballette di paglia portanti.
Rispetto alle architetture delle tradizioni locali, oggi la tecnica di costruzione si è sviluppata. Come allora, si continua ad impiegare un materiale povero, di scarto ed ecocompatibile, ma, IN SINERGIA CON LE NUOVE CONOSCENZE E TECNOLOGIE, SI REALIZZANO EDIFICI PERFORMANTI, SALUBRI, DUREVOLI E IN LINEA CON LE NUOVE ESIGENZE DELL’ABITARE.
Nel mondo delle architetture vernacolari, vale a dire quelle costruite impiegando le tecniche tradizionali locali, la paglia – sfusa o raccolta in fasci – si è sempre utilizzata per vari scopi: per esempio veniva aggiunta agli impasti degli intonaci o usata per i manti delle coperture.
Dalla seconda metà del 1800, in Nebraska (USA), gli europei appena insediatisi in quelle terre iniziarono a costruire le pareti portanti degli edifici con le ballette di paglia pressata. Nel frattempo, infatti, era stata inventata la macchina imballatrice.
Questo modo di costruire doveva essere una soluzione temporanea, in attesa che arrivassero materiali da costruzione – come pietra e legno – tramite la prima ferrovia.
La paglia era semplicemente uno scarto dell’agricoltura, al massimo da impiegare per le lettiere degli animali, presto però si scoprirono tutti i vantaggi di questo materiale.
Tra i principali ci sono le ottime prestazioni in termini di isolamento termico e acustico.
Con il passare degli anni questo modo di costruire fu in parte dimenticato. La fine della seconda Guerra Mondiale, il conseguente boom economico, l’incremento della popolazione e la diffusione dell’uso del cemento armato, trasformarono il nostro mondo, che entrò così nell’epoca moderna.
L’architettura in paglia viene riscoperta solo alla fine degli anni ’70, a seguito della crisi energetica e per il diffondersi di articoli scientifici che esprimevano l’insostenibilità a lungo termine dello stile di vita che andava delineandosi tra le popolazioni degli stati cosiddetti sviluppati. Inizia quindi alla fine di questo decennio il perfezionamento di quella tecnica originale che è stata denominata ‘tecnica Nebraska’.
Oggi la tecnica di costruzione si è decisamente evoluta rispetto ai primi prototipi. Sono stati svolti diversi test e, in ambito accademico, le ricerche sono in continua evoluzione.
Si continua ad impiegare un materiale di scarto ed ecocompatibile per realizzare, in sinergia con le nuove tecnologie, edifici performanti, salubri, durevoli e in linea con le nuove esigenze e le caratteristiche richieste perché uno spazio sia adeguato all’abitare moderno.
In Italia ad oggi la paglia può essere impiegata come isolante termo-acustico e negli intonaci. In altri paesi, come per esempio le vicine Svizzera e Francia, le balle di paglia sono ammesse dalle normative nazionali anche come struttura portante.
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